Chi siamo › Forum › CHI SONO IO › Sono nata parecchi anni fa
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27 Novembre 2018 alle 18:46 #180
Sono nata parecchi anni fa,
in tempo per attraversare la guerra, la ripresa, la guerrafredda e tutte le vicissitudini e le crisi che hanno vivacizzato l’Italia fino ad oggi. Ho lasciato il mio paesello (Cemmo fraz Capodiponte) a vent’anni contro il parere dei miei e buttandomi in una Milano che in quegli anni anticipava il boom. Fu difficile trovare un lavoro. Emigrante, ingenua e “ignorante”. Il diploma magistrale che mi era costato quattro anni di emarginazione in un collegio di SS (sta per santissime suore) non apriva porte.
Alla fine di fantasiose ricerche trovai un posto da istitutrice. Dovevo occuparmi di due bambine in un ambiente borghese e devoto. Più subdolo delle monache che frustavano l’anima e rubavano misericordiosamente.
Nel ’56 entrai a far parte della schiera dei nuovi assunti a contratto a secondo delle onde del mercato, in una grossa aziensa dolciaria. Questo mio contratto fu rinnovato di tre mesi in tre mesi fino al ’58.
Nel ’61 mi licenziai perchè avevo su spinta pasionaria-amorosa contratto un matrimonio segreto religioso che mi salvava dal temuto “non fornicare” ma mi relegava tra i fuori legge. Circostanze sfortunate mi costrinsero a cercare nuovamente lavoro e questa volta, dato il mio diploma, mi buttai sulla scuola.
Dovetti, per avere alcuni diritti riconosciuti, nonostante l’oscurantismo e la storica contraddizione fra leggi e leggine, impormi agli organismi reggenti Provveditorato ecc. Nel ’66 ebbi il mio primo incarico nel Circolo Didattico di Lambrate. Incontrai una Direttrice Didattica Adriana Ros di sinistra ovviamente, colta, intelligente, propositiva e imponente. E io imparai il perchè e il modo di liberare le mie potenzialità. Certo ero supplente e lo fui per anni (mi sembra di ricordare sette o otto) prima di entrare di ruolo.
Venivo dall’azienda e divoravo l’aria del cambiamento. La classe per me era condivisione di idee, conoscenze, strumenti, attitudini.
Così all’Ist. dei Martinitt , tre anni, toccare con mano la pietà pelosa; al carcere minorile: imparare e bene per rubare anche in banca se proprio non se ne può fare a meno, e si è ben consapevoli delle conseguenze, imparare bene le parole dei processi per capire senza filtri o mezze misure il proprio futuro prossimo.
E poi la scuola Pietro Maroncelli di Lambrate, alle porte dell’Innocenti, ad annusare le tute degli operai, ad insegnare anche ai genitori a leggere la busta paga e nel ’75 una trasmissione in TV RAI 1, l’unico “Nord chiama Sud ” ( servizio di Piera Orlando-Elio Sparano). Nel ciclo successivo avevo incontrato la dott.ssa Maria Vailati docente dell’Univ. Lettere e f ilosofia di Bologna, che mi regalò la metologia di analisi semiotica nel linguaggio poetico, da lei elaborata, e i miei scolari e io volammo organizzati nel linguaggio al più alto livello: la poesia. (conservo i nostri lavori scientificamente creativi)
Le chiamano Unità Didattiche in gergo metodologico. Per me e il mio gruppo di ragazzini fantastici: vita nuova, inventata, ricreata ogni giorno.
Nel frattempo due figli maschi: ‘962 e ‘965 e una bambina nel ‘977.
Nell’83 mi dedico alla famiglia e al lavoro di mio marito (diventato regolare nel frattempo col divorzio) e dei miei figli e alla mia bimba ancora da crescere.
Nel 2008 cerco evasioni, mi associo all’Auser e formo il gruppo di scrittura. Abbiamo pubblicato tre libri di racconti brevi, testimonianze, poesie: “Si scrive a Peschiera: la fortuna di esserci (2008-2009)”, “Parole come panni stesi (2009-2010)”, “Gli occhi della luna (2011-2012)”.
Bsono passati dieci anni e noi “scrittori”, imperterriti cacciatori di parole, reinventiamo la nostra vita riempiendo di sogni pagine e giornate. -
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