“Oggi il cielo è di un azzurro limpidissimo, un inno alla vita”, pensò Sara guardando fuori dalla vetrina del bar dove si era rifugiata. La primavera era ormai alle porte e quello era il primo giorno di sole dopo un inverno che era stato particolarmente rigido. “Un inverno freddo come il mio cuore”, mormorò fra sé e sé. Troppe cose erano capitate negli ultimi tempi e sentiva che la sua vita era diventata talmente complicata da farle perdere ogni voglia.
“Forse sarebbe meglio finire qui, ora”, si disse, cercando di ignorare il tepore che la induceva al risveglio e sussurrava alla sua anima parole di speranza.
Mentre Sara oziava nei suoi melanconici pensieri, fuori dal bar, appoggiata a un muro, Ingrid stava per lasciarsi andare alla disperazione. “Non verrà più”, mormorò desolata. “Cosa farò adesso? Ho perso tutto, non ha più senso continuare”.
Il sole tiepido e il calore sulla pelle però non le permettevano veramente di mollare: “Un nuovo inizio – pensò speranzosa – è concesso a tutti, in primavera”.
Sara e Ingrid non si incontrarono mai, le loro vite si sfiorarono appena ma l’azzurro di quel cielo le accomunò per un attimo.