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8 Gennaio 2020 alle 22:25 #1126
Changing way – IV Racconto d’autunno
Segrate è persa nella nebbia padana che inghiotte tutto, persino il rumore.
Poche sagome nere osano sfidare l’alba di fine novembre; camminano
frettolose con i pugni nelle tasche ed il collo rincagnato tra le scapole.
Tra queste, quattro sono i miei amici.
Il primo si chiama Bolla,BOLLA
all’anagrafe Augusto, ma noi lo chiamiamo Bolla perché quando beve ci dice
-Raga, sono ancora in bolla –
Alto riccio e pallido, indossa sempre il chiodo e gli stivali Frai. Sempre. Anche a Ferragosto.Il secondo amico mio si chiama Tigre
TIGRE
Non so perché Tigre, forse per la pubblicità ‘metti un tigre nel motore’ e lui è
l’unico ad avere la macchina.
Figa però: una Diane due cavalli nera e bordeaux.
Troppo figa.Poi c’è il Ciccio
CICCIO
Ciccio c’ha già la panza da quarantenne anche se ne deve compiere
diciannove.
Però ci porta le cassette dei RamonesQuarto componente della compagnia è la sorella del Bolla, la Patty
LA PATTY
Poco più di diciassette anni e poco meno di una quarta. Bella, ma una vera scassa balle.
E’ petulante come la Pina, la mia portinaia, ma a me piace tanto (La Patty eh, non la Pina)
Infine ci sono io, il CaveyIO
Mi chiamano Cavey perché ho i capelli lunghi.
E le clarcks e il saffi e la giacca di renna.
Un vero freak, un figlio dei fiori anche se siamo nel millenovecentoottantadue
e i figli dei fiori sono un pò passati.IL VIAGGIO – 1
Ci troviamo in piazzetta; il gelo penetra nelle budella e fa rizzare i peli del coppino. Nebbia o non nebbia, non vediamo l’ora di salire tutti sulla due cavalli, anche se in cinque non si potrebbe (ma noi ce ne freghiamo).
Siamo lì in tondo a saltellare sui piedi per combattere il freddo. Finalmente il Bolla dice -Raga, dai saliamo in macchina che fa freddo-
Ciccio – Porcudighel Andiamo. Tigre ce l’hai la cartina?-
Bolla – Perché hai portato il fumo?-
Ciccio -porcudighel la cartina per arrivare fino a Novara-
Tigre -vabbè! Lambrate, tangenziale, autostrada… poi chiediamo-
Ciccio -Porcudighel, chiediamo in autostrada? Tiriamo giù il finestrino ai
centocinquanta?-
Tigre – Pirla, ci fermiamo in autogrill-
Bolla – Così ci beviamo una bicicletta-
La Patty –una bicicletta?-
Io – E’ il Campari col bianco-
La Patty -dai metti in moto che ci muoviamo-
Io -fidi che nebbia!-
Ciccio -porchudighel! Che nebbia- e si accende una sigaretta.
Tigre si accende una sigaretta.
Bolla si accende una sigaretta.
Partiamo ma c’è più nebbia in macchina che fuori.Abbiamo già fatto tre o quattro kilometri con i Ramones a palla che siamo a
Lavanderie di Segrate.
Bolla -raga, ci fermiamo al bar della Rossa?-
Ciccio -porcudighel! Cafferino?-
Tigre – Bicicletta?-
La Patty -ma sono le sette e mezza!-
Ciccio -Dai si, fermiamoci al Bar della Rossa così chiamo mia nonna-
Io – ma Ciccio siamo appena partiti-
Ciccio – si ma mia nonna checcazzo ne sa dove è Novara?!-LA NONNA DI CICCIO
Ora, Ciccio è fortunato perché vive con la nonna. Non si sa bene perché ma
le malelingue dicono che i suoi genitori siano scappati all’estero perché ex-terroristi.
La bassa nonché grassa nonna di Ciccio ha tre cose che non si tira mai via.
La prima sono i bigodini con la retina. Non so nemmeno se abbia i capelli o
soltanto i bigodini.
La seconda è il lutto per il marito. Veste solo di nero, comprese le calze a gambaletto che a lei arrivano sin sopra il ginocchio e strizzano la gamba creando un effetto zampone natalizio.
La terza è l’odore, che riassumo in ‘calzini di spugna del Bolla usati tutto agosto e poi fritti’.
La nonna di Ciccio è pugliese e parla come Lino Banfi.
Quando chiama casa mia e risponde mamma, dice –Buonciorno Signora come stai? Mi scende Nicola che è prondo il prenzo?- Che poi Nicola è Ciccio.
Spesso passiamo le domeniche pomeriggio a ‘chesa’ loro.
Chiusi in cameretta ascoltiamo le partite alla radio, controlliamo la schedina e ci facciamo le cassette con il mangianastri.
Funziona che ognuno porta i suoi dischi e registriamo i brani preferiti .
Solo, ascoltiamo musica troppo diversa, tipo a me piacciono i Pink floyd, Doors, ma anche i Clash, o Joy Division e Bolla ama il Metal come i Motorhead, ACDC, Van Halen eccetera; Ciccio ha tutti i dischi dei Ramones ma anche Bob Marley e raggae in generale, invece Tigre ascolta ska e new wave.
La Patty ascolta solo i Pooh e quando tocca a lei e mette –Pensiero- io mi sento fremere la pancia.
Così creiamo un miscuglio musicale esplosivo come quello (alcolico) che ci prepara la nonna di Ciccio –Vov, Marsala e latte caldo – che la nonna chiama ‘Chenede’ cioè Canada, dove si dice siano scappati i genitori di Ciccio.IL VIAGGIO II
Al bar della Rossa, che in realtà si chiama centralino perché ci si va a fare le telefonate interurbane, aleggia una nube di fumo ed un puzzo di formaggio fuso.
Ai tavoli ci sono sempre le solite facce, gialle come la carte da briscola che hanno in mano.
La Rossa c’ha una certa età, ma ti guarda come se fossi una ghiacciolo alla menta in mezzo al deserto.
E quello sguardo ci fa diventare tutti rossi. Tranne la Patty, ovviamente.
La Rossa mastica sempre una cicca e fa piccoli palloncini che scoppiettano come i petardini.
Le chiediamo due Campari da dividere in quattro ed allungare con il vino bianco. E col vino bianco della Rossa ci tiri lucide le cromature.
La Patty, invece, prende latte macchiato.
Brindiamo al viaggio e la Rossa, tra uno scoppietto e l’altro, ci dice di stare attenti che se qui c’è nebbia chissà a Novara, in mezzo alle risaie.
Giochiamo un po’ a flipper per caricarci e siamo pronti a ripartire.
Paghiamo; suppergiù tremila lire in tutto e usciamo con le gambe che vanno da sole.
Ciccio barcolla e dice –orcudighel – (Ciccio ad ogni bevuta tira via qualche lettera dal suo personalissimo intercalare)
Bolla – Oh, Oh Oh va là! Io sono ancora in Bolla – e tira su il ginocchio cercando di toccarlo col naso,
Tigre – hi hi hi-
Io – vai raga che ci aspetta il viaggio!-
La Patty – CI HANNO CIULATO LA RADIO-
Il tonfo di quattro mascelle echeggia nella nebbia.
Ciccio –Orcudighel! La cassetta!-
Bolla – Noo, il finestrino!-
Tigre – Cazzo!… l’autoradio! Patty ti avevo detto di metterla in borsa-
Io – Dai, facciamo una colletta e te la ricompri Sabato alla fiera di senigallia-
La Patty – Torniamo a casa…-
Ma non se ne parla.
Puliamo i sedili dai vetri e partiamo.
In macchina regna il silenzio e e fumiamo una sigaretta via l’altra per combattere il freddo cane che entra come il vento del nord. La velocità di crociera si aggira intorno ai quaranta all’ora, ma sembra troppo.
Ciccio –rchudighel Tigre! Prendi l’uscita dell’autogrill che non sappiamo nemmeno dove siamo.-
Bolla – bicicletta?-
Tigre –vabbè andiamo all’autogrill così chiediamo la strada –
Io –così ci scaldiamo un pò-
La Patty – Ragazzi, ma è nemmeno un’ora che siamo partiti!-
Ovviamente ci fermiamo.
L’autogrill ha l’odore e le luci di tutti gli autogrill del mondo (anche se io non sono mai stato via dall’Italia)
Ordiniamo quattro biciclette; la Patty prende un cappuccio.
Il barista prepara i campari senza mai abbassare la testa, solo le pupille.
Ha un farfallino nero che si muove su e giù ogni volta che deglutisce.
Noi iniziamo a ridere e non ci fermiamo più.
Beviamo e ridiamo.
Il Bolla mi spruzza in faccia il campari e giù a ridere.
Ciccio molla una renza e giù a ridere.
La Patty diventa bianca e dice che deve correre alla ‘toilette‘ (come dicono le donne),
e noi giù a ridere.
Ciccio –Cudighel! devo ancora chiamare la nonna- e va verso il telefono –Raga avete spicci? Gettoni?-
E giù a ridere.
Io gli do la mia scheda e gli dico – Ciccio ..breve eh..che qui è interurbana-
E giù a ridere, anche perchè nemmeno sappiamo bene dove siamo .
Tigre –ma la Patty?-
Bolla – con tutto quel latte…-
E giù a ridere.
Io cerco di darmi un contegno e chiedo al barista la strada per andare alla Caserma Passalacqua di Novara.
Lui abbassa le pupille mentre pulisce il bancone e grugnisce – Sempre dritto, uscita Novara,poi chiedete.-
Bolla –se è sempre dritto ci sta un’altra bicicletta-
Ciccio, che nel frattempo è tornato, -Cudighel!Ci sto!- ma lo dice ruttando, con effetto rimbombo per tutto l’autogrill.
Tigre –vabbè, facciamo sto‘ sforzo-
Io – raga, è il terzo in due ore e non siamo nemmeno a metà strada-
Ma intanto i miei soci hanno capito che il mio vuole essere un si.
Chiediamo al barista, che alza le pupille e indica la cassa per lo scontrino.
Cicco – cudighel! Ventimilalire!-
Tigre –Un venti, vabbè quattromilalire a testa-
Bolla – io metto uno scudo così pago per la Patty-
Tutti –ma la Patty?-
La Patty arriva dopo poco, con la faccia del colore delle seppie che prepara mia madre.
Patty –Raga, ma ancora? Ma siete fuori? Ma quando mai bevete così tanto?-
Bolla – Oggi è festa! Oggi è viaggio! Oggi è un giorno speciale… E poi l’unica a stare male sei tu..-
Tigre –Raga, ci arriviamo dal Gobbo per le sei?-IL GOBBO (e la BAND)
Lo chiamiamo Gobbo perchè è juventino e anche un pò cifotico. Noi diciamo anche che pratica onanismo estremo e questo anzichè renderlo cieco lo rende gobbo.
Il Gobbo è l’unico di noi a fare la naja.
Ciccio non va a militare perchè si è dichiarato orfano.
Bolla non va a militare perchè si è dichiarato omosessuale (anche se a lui piacciono le donne.. è alle donne che lui non piace…)
Tigre non va a naja per insufficienza toracica.
Io ho scelto il servizio civile.
Ovviamente la Patty non va a militare.
Domani il Gobbo ha il giuramento e noi gli facciamo una sorpresa.
Il Gobbo, oltre ad essere l’unico a fare il servizio di leva obbligatorio, è anche l’unico ad avere la ragazza.
Il Gobbo suona la chitarra, forse è per questo che ha la ragazza.
Il Ciccio canta e forse somiglia a John Belushi
Io suono la batteria, forse è per questo che non mi si fila nessuna.
Bolla suona il basso anche se forse è il più alto.
Il Tigre ci fa da autista e forse ci accompagna dappertutto.
Siamo una Band e ci chiamiamo –Changing Way-, che tradotto significa ‚cambio strada (forse).
Suoniamo pezzi tipo Pooh versione reggae o Van Halen versione pop.IL VIAGGIO III
Siamo ancora attaccati al bancone dell’autogrill e ci fumiamo le nazionali appena comprate.
Ciccio -dighel!-
Bolla – Eh? Eh! Eh?
Tigre –Eh..Eh..Eh..-
Patty –andiamo raga? Mi devo sedere..-
E così usciamo.
Ora la nebbia è anche dentro la testa.
Allungo il braccio sulla spalla della Patty. Lei mi lascia fare, forse perchè ha bisogno di un pò di calore. Sta proprio male.
Io sono contento, un passo avanti, ho il cuore leggero e vorrei baciarla.
La guardo di sbieco e vedo le sue ciglia bagnate sbattere contro la frangetta.
Appoggio il mento sulla sua testa. Un’altro passo avanti.
Sento il suo odore e non mi fa barcollare.
Saliamo in macchina e partiamo.
Tigre – Raga, la macchina non si muove!-
Bolla –metti la prima!-
Ciccio –ghel!-
Tigre – Non va neppure se metto la retro-
Qualcuno bussa al finestrino.
Ciccio –ghel!, la celere!-
Scendiamo con le mani alzate, anche se mica ce lo chiedono.
Poliziotto –dove pensate di andare?-
La Patty – A Novara, caserma Passalacqua, dal nostro amico che domani ha il giuramento- (sempre circostanziate le ragazze)
Poliziotto – Ah..- e con la mitraglietta indica la macchina.
Il nostro sguardo segue la traiettoria della canna.
Ciccio –GHEL! LE GOMME!-
Tigre –Sui mattoni!-
Bolla –Cazzo!-
Io -….-
La Patty –Raga, TORNIAMO A CASA!-Ma non se ne parla.
Non si cambia strada.
Forse.Monica Caprari
11 Gennaio 2020 alle 12:19 #1149Bellissimo racconto, complimenti!!!
11 Gennaio 2020 alle 13:14 #1151Sempre brava, divertente ed estrosa. Complimenti!
11 Gennaio 2020 alle 23:28 #1157Fortissimo! Hai caratterizzato molto bene i personaggi.
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