E’ strano come in certi momenti mi ritrovi a pensare che vivo da quasi 50 anni con un uomo che a volte sento “estraneo”, lontano.
Non so neanche io come spiegare questa sensazione ma è come sentirsi soli in coppia.
E’ anche vero che da subito, dall’inizio, noi abbiamo avuto difficoltà nella relazione coniugale ma a distanza d 50 anni mi sembra impossibile quello che sento .
Mio marito è un’ottima persona ma forse le mie esigenze relazionali e affettive sono tali da non trovare adeguate risposte in lui
A volte mi dico che mi devo “accontentare”, altre che devo tentare d migliorare la situazione
Ma non so, d’altra parte se mi penso senza d lui mi sento persa….
Come è complicato vivere!!! Forse devo imparare a dare amore senza aspettarmi niente ma quando anche la salute non è per niente brillante, si diventa fragili e un po’ d coccole farebbero un gran bene. Credo però che abbia ragione Madre Teresa d Calcutta quando dice “non cercate di essere amati ma piuttosto di amare” Non è a caso che lei sia stata proclamata santa! Ci provo!
SCORAGGIAMENTO E SPERANZA
La mattina, dopo che mi sono alzata, comincio a fare i conti con i miei dolori e le limitazioni conseguenti e vivo un pesante scoraggiamento, quasi depressione, ma poi piano piano faccio le cose d sempre e comincio a “vedere la luce”. Mi dico che alla mia età, 75 anni, c’è gente messa molto peggio d me e allora ritrovo la voglia d lottare per stare meglio, per quanto possibile. Cerco di camminare comunque, nonostante i dolori alle gambe, di fare la mia vita normale, insomma vivere. Ho una figlia disabile che ha bisogno delle mie carezze, dei miei baci, delle mie premure e ho un marito che mi vuole bene anche se la nostra relazione è stata e, per certi versi, è ancora ferita. Ho la fede che dà senso alla mia vita e so per certo che Dio si prende cura di me. Ho validi motivi per continuare a lottare e per contrastare quella brutta depressione che tenta d invadermi. Ringrazio il Signore del dono della vita che, comunque sia, vale la pena d essere vissuta
Grazie a questo gruppo che mi dà la possibilità di scrivere e di esprimere con immediatezza i miei vissuti.
Carla
Ho fatto una visita medica
Ho fatto una visita ortopedica e il medico è stato molto chiaro nel dirmi che la mia situazione è complessa e di non facile soluzione.
Come mi sento? Mi sento consapevole e capisco che devo fare i conti con dei limiti che mi costano tanta fatica sia fisica che psicologica D’altra parte, mi dico, alla mia età, ho 75 anni, le cose quasi inevitabilmente cambiano ma nonostante ciò la frustrazione rimane e a malapena riesco a trattenere le lacrime.
Ringrazio il Signore d avere un briciolo d Fede e quindi sperare nel Dio dell’impossibile al Quale basta un “soffio” per cambiare le situazioni umanamente irrisolvibili
Ecco questo è il mio stato d’animo: scoraggiamento e speranza, voglia d piangere e voglia d vivere.
un rapporto che sta cambiando
Ho avuto sempre difficoltà di comunicazione con la mia figlia quartogenita. Lei fin da piccola ha manifestato disagi a motivo della presenza in famiglia della sorella Benedetta, nata un anno prima di lei. Benedetta essendo disabile attirava tanta attenzione su di sé e lei, Veronica, si sentiva un po’ messa da parte. I due fratelli maschi erano molto più grandi di lei e quindi facevano un po’ la loro vita. Io ho molto sofferto con lei il suo malessere e ho sempre cercato di starle vicina ma credo che Veronica non mi abbia mai perdonato di essere super-attenta a Benedetta e meno a lei che cresceva bene, senza problemi. Questa situazione è andata avanti per tanti anni fino a che Veronica non ha iniziato a fare uso di alcool e droghe leggere con mio grande dolore. All’età di 20 anni è entrata in una comunità di recupero e li è rimasta per oltre 10 anni, fino a quando si è sposata. Neanche il suo matrimonio ha sanato il nostro rapporto purtroppo. Adesso qualcosa è cambiato perché io sono cambiata. Da quando, ormai oltre un anno, soffro di dolori fisici, mi sono addolcita e sono molto più espansiva verso tutti i miei figli, anche con lei e le sue bambine.
Ringrazio il Signore di questo cambiamento perché il rischio era che io ripetessi con lei quello che è avvenuto fra me e mia mamma che non è mai riuscita a darmi il suo affetto liberamente in quanto pesantemente condizionata dalla presenza in famiglia della nonna paterna che mi ha sempre monopolizzata e io mi sentivo più sorella che figlia di mia mamma. Spero di cuore che con Veronica le cose continuino così e lei mi senta finalmente “mamma”, che possa contare su di me e percepire quanto bene le voglio.
quel tocco sulla spalla
12 giugno 2019
Quanto bene fa sentire una persona che ti mette lo mano sulla spalla senza una parola. Lei non sa il mio stato d’animo ma in qualche modo vuole confortarmi incoraggiarmi dirmi che si è accorta d me
Posso solo ringraziare nel mio cuore l’amore che è passato e mi ha raggiunta!
speranza
12 Giugno 2019
Dopo una notte indefinibile ecco un nuovo giorno dove speranza viva mi dà la forza d non disperare Qualcuno che non delude mi ama, mi risponderà, non potrà lasciarmi sola: voglio vivere
L’INVOLUCRO
Il vincitore del premio Nobel per la Letteratura, Anatole France, tra molte altre perle
di saggezza, ha scritto: “Non conosco uomo così audace come i sogni di una donna”.
Voglio credere che lo scrittore francese sapesse pure che, da sempre, esistono uomini
così audaci da dedicarsi alla soppressione dei sogni delle donne.
A Noa, la ragazza olandese che ha lottato con tutte le forze per lasciarsi morire, era
stata sterminata senza pietà, e in più riprese, la costellazione dei sogni. La sua lunga
notte non si é più trasformata in mattino: é rimasta immersa nella profonda oscurità,
inospitale e invivibile.
Certe ferite non guariscono, sono refrattarie alla cicatrizzazione, soprattutto in presenza della corrosiva lentezza del dolore. Perfino la medicina dell’amore, spesso, non funziona: risulta insufficiente a ridare speranza.
“Vincere o imparare” é il titolo del libro, – il diario che la ragazza aveva scritto nel corso degli anni, e, pubblicato da poco tempo, – che mi spinge a domandarmi: con questa scelta definitiva avrà ritenuto di avere vinto o di avere imparato?
Non mi permetto il lusso di giudicare. La sua scomparsa lascia in eredità un grande interrogativo per una personale, utile, preziosa ma pure amarissima riflessione: “Una volta assassinati i pensieri, massacrati i sogni, e strappata l’anima, vale davvero la pena faticare per salvare quell’involucro chiamato corpo?”
Come molte donne, da sempre – e parecchio ne soffro – conosco l’audacia di alcuni uomini, privi di sogni, abilissimi nello spegnere la luce delle donne; ciò nonostante continuo a sperare, con tutto il mio essere, che il Cielo, lassù, ad ognuna di loro conceda in premio la luce dell’Immortalità.
Clinica Dentistica (Non é poesia)
Centesima, silente, asettica sala d’attesa.
Ennesima assistente carina, sorridente.
Dentista giovane, simpatico, aitante
amico/nemico. Sconosciuto l’Assistente
Altro giro, altra corsa, altri biglietti
Vinco facile. Estrazioni sorprendenti!
Guarda bene é uscito proprio il mio numero
“Quattro rifatti vecchi traballanti denti”.
Anestesia, ansia. Lacrime non mi permetto.
Sciacqui, saliva rosso sangue nel fazzoletto.
Sorriso storto. Davanti l’assegno da firmare.
“E’ stata super brava!” Adesso riposo da godere.
Ghiaccio, antibiotici, pillole contro il dolore.
Alito da tramortire un toro. Ne odio il sentore.
Sto seguendo la dieta “Devi ancora soffrire”.
Benissimo!, avrei giusto sei etti da smaltire.
Rido mentre percorro il mio privato calvario.
“Non fumare!” e poi “Bugia!” scriverò sul diario.
Contrasti
Inganno o desiderio
colpo secco che mi stordisce
quando giro gli occhi e non vedo
annuso e non fiuto
odo e non sento, illusa
annaspo nel brivido di improbabili attese.
Sguaiate mi ronzano intorno
parole che non trovano pagine.
Sarà il periodo mi dico, sarà
l’inverno che si abbarbica alle pareti
del gelo e non vuol morire oppure
questo temporeggiante tempo anteprimavera
che riscalda ormoni prematuri
adagiati senz’anima sul fondo
di torbide pozzanghere.
Fui voce allegria curiosità sogno amore.
Piange sul lontano fruscio di corse e capriole
la malinconia dei muscoli.
Torre Airone – Via Stella del Sud
Pomeriggio cinereo
di fine maggio
Severa bellezza
di un cielo gravido
di nuvole contrariate
Vento freddo
spira furioso
Urla raffiche
nel volo colorato di
mille petali di fiori
Gocce sonore
giungono improvvise
Appesantiscono
ali di piccole
tortore strepitanti