Il poeta Vincenzo Cardarelli, utilizzando similitudini e metafore, paragona il volo “perpetuo” dei gabbiani alla sua vita, ma anche alla vita di tutti noi.
Ho letto e riletto il testo poetico e ogni volta ho provato emozioni toccanti e profonde che non avrei mai immaginato. Quante volte, sulla spiaggia all’imbrunire, mi è capitato di vedere questi uccelli che, con il loro volo basso, agile e veloce, ti sfiorano planando sulla sabbia alla ricerca di cibo e poi, con i loro strilli acuti, tornano a volare liberi verso il cielo colorato di tramonto.
Ed è allora facile immedesimarsi nel loro cercare senza fine. Nella nostra vita siamo spinti dall’affanno ad “acciuffare” le occasioni e a rincorrere freneticamente sogni e progetti. Poi sopravviene il bisogno della “gran quiete marina”, di pause e di silenzi per cercare di capire il senso di tutta questa frenesia. Il poeta conclude significativamente:” ma il mio destino è vivere / balenando in burrasca”. In questo verso bellissimo avvertiamo il divenire spesso “burrascoso” del nostro vivere quotidiano.
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