Faccio tante cose per gli altri ma scrivo per me, soprattutto per me.
Scrivo per organizzarmi le idee, per pianificare le giornate, per affrontare i problemi o le questioni difficili.
Scrivo per sfogarmi quando è meglio non dire quello che penso, quello che provo perché le parole dette non tornano indietro mentre le parole scritte si possono tenere nascoste, si possono cancellare, si possono distruggere.
Scrivo anche per mia figlia e per i miei alunni ma comunque scrivo quello che piace a me, quello che mi sarebbe piaciuto leggere da bambina, quello che secondo me dovrebbero leggere o ascoltar leggere.
Scrivo per mia madre, quando mi chiede di buttarle giù un bigliettino d’auguri perché a lei non viene in mente niente ma sto di nuovo scrivendo per me, perché scrivere è una delle pochissime cose in cui lei pensa che io sia brava.
Io scrivo per me. Sempre.