La mia mantella (versione racconto)
Beh, non è che mi possa lamentare.
È vero, c’è chi sta peggio di me…
Quel maglione appeso a testa in giù, per esempio… (ma perché l’hanno messo lì così?) oppure quelle sciarpe mischiate tutte insieme e buttate con noncuranza sul banco.
No, dai, io non mi posso lamentare: almeno mi hanno appeso in bene, in ordine; sì, direi proprio che non mi posso lamentare.
Eh però potevano mettermi un po’ più avanti: qui dietro ai cappotti sono quasi nascosta… Forse se mi allungo un pochino verso destra, riesco a farmi spazio…
No, niente da fare: quell’antipatico cappotto rosso mi copre tutta la visuale… secondo me lo fa apposta: è invidioso! Si vede bene che nonostante tutte quelle arie, lui non è granché… certo a parte il colore… che ingiustizia! Ah se fossi rossa anch’io! Un bel rossa anch’io! Un bel rosso Raffaello… o era Tiziano?
Va beh, non importa, sono bella anch’io: si vede subito che sono morbida e calda, due cose molto importanti nel nostro ambiente.
Aspetta, aspetta… che cosa succede? Sembra che stiano guardando me… o forse no? Eh sì, invece! Sì, sì, guardano proprio me e parlano. Parlano? Ma cosa si stanno dicendo quei due?
La signora tira fuori un borsellino dalla borsa e poi dei soldi dal borsellino.
Oddio! Ci siamo! Non ci posso credere: è arrivato il mio momento! Oddio, oddio, non sono pronta! Che si fa adesso? Come mi devo comportare? Accidenti, non sono più tanto sicura, ci dovrei pensare ancora un attimo…
Niente da fare non c’è più tempo.
In un secondo mi trovo buttata (BUT-TA-TA!!!) dentro un sacchetto. Ma vi pare? Fortuna che io non mi spiegazzo mai perché altrimenti… ma non ho tempo di pensarci e c’è subito un altro problema, un problema bello grosso, un’emergenza: gli altri mi stanno abbandonando! Sciarpe, golfini, cappelli di lana, anche il maglione appeso al contrario, perfino quell’insopportabile cappotto rosso, si stanno allontanando tutti quanti… ma dove state andando?
No, un momento, non sono loro, sono io! Sono io che mi sto muovendo. Che sciocca! Come ho fatto a non capirlo? Sono io che vado via, con la signora del borsellino, buttata in un sacchetto appeso al suo braccio. Dove andiamo non lo so e sono un po’ preoccupata ma non abbastanza da non notare gli sguardi invidiosi degli altri (anche di quell’odioso cappotto rosso che ora mi fa quasi pena) e allora…
Bye bye a tutti e buona fortuna!