Sono trascorsi ormai quattro anni da che sei stata colpita dall’ictus. Ti sei ripresa subito dopo le cure e il ricovero al centro di riabilitazione di un’altra città e lì, sei stata subito amata da tutti, in particolare dal dottore giovane e gentile che hai ricordato sempre con l’affetto di una madre verso un figlio.
Sono stati anni duri per te ma anche per noi e in particolare per me che ti ho sempre vista vincere tutte le battaglie. Con il tempo, fra alti e bassi, dopo un altro attacco che ti ha colpito la parola, sei rimasta definitivamente immobile su una carrozzina, assistita da una donna venuta da lontano e che dimostra nei tuoi confronti un affetto quasi filiale e tu, per riconoscenza, spesso le sorridi e le dici “cara, cara”.
Mamma, come sei indifesa ora, sembri una bimba impaurita che cerca come può le mani di tutti per paura di essere lasciata sola.
Io sono qui – non mi vedi? sono qui da sempre e ti rivedo com’eri bella, gentile, a volte triste e piena di idee romantiche come quando mi raccontavi di re e regine. Tu sapevi tutto di loro e, ai tuoi tempi, i rotocalchi parlavano di cose leggere su cui sognare anche se il mondo da qualche parte stava cambiando.
Bastava un matrimonio regale per dimenticare le proprie miserie e delusioni e tu ne avevi avute!!!
Non è facile raccontare il rapporto avuto con te e i sentimenti che provo oggi, sono così diversi da quelli di un tempo! Non me ne volere ma qualche volta avrei voluto andarmene via per non sopportare certe situazioni che creava la tua incapacità di affrontare gli imprevisti della vita. Non accettavi i cambiamenti, le separazioni dei tuoi figli con le conseguenze che conosciamo. Ed io? sempre lì accanto a te, a consolarti cercando di medicare le tue ferite inconsolabili. Ero la tua spada, il tuo scudo contro tutti e non me ne rendevo conto perché amavo te e poco me.
Certamente eri bella e lo ricordo vivamente come quel giorno che venisti a “ritirarmi” alla stazione di Milano di ritorno dalla colona estiva. Ero appena scesa dal treno con gli altri bambini e allungavo il collo per cercare mio padre – veniva sempre lui a prendermi, ricordi ?
Ma quella volta no e non ti vidi fino a quando una compagna di viaggio esclamò …..come è bella quella signora! Sembra un’attrice!
Eri bellissima!
Oggi, chi ti viene a trovare a casa, prima di lasciarti dice sempre un complimento alla freschezza del tuo volto senza rughe ed io ti vedo sorridere maliziosamente compiaciuta.
6 commenti