Il ciclo della vita

Il ciclo della vita

Per tutto questo tempo sono rimasta in compagnia delle mie sorelle. Tutte insieme abbiamo viaggiato per molto tempo. Visitato un sacco di posti. Osservato tante città.
Ci troviamo a Genova, vicino al mare. Sento l’odore della sua aria salmastra. Vedo i bambini accompagnati dai genitori che entrano all’acquario. Sarebbe piaciuto anche a me vedere quello spettacolo sommerso, ma non posso.
È ora di partire dobbiamo fare molta strada. Più andiamo avanti più sento freddo. Noto quel colore bianco che ricopre la roccia. È così luminosa…. Chiedo a mia sorella dove ci troviamo e lei risponde: “Monte Bianco”
Mi avevano raccontato di questo posto, ma per me è la prima volta che lo vedo.  Sono là, immobile affascinata dallo spettacolo, quando sento uno stridio alle mie spalle e il suono di un battito di ali. Mi volto e la vedo nella sua maestosità di apertura alare, un’aquila reale. Che animale stupendo.
Ma eccoci pronti a ripartire…
Superiamo il Duomo di Milano. Andiamo oltre, nella provincia.
Il cielo si fa scuro. Vedo la luce dei lampi e sento il rumore dei tuoni. Mi spaventano
Mi hanno raccontato che quando il cielo diventa così, la nostra vita termina. Ho tanta paura, mi guardo attorno e vedo lo sguardo delle mie sorelle. Alcune hanno dipinto sul volto il mio stesso terrore, altre sembrano sogghignare.
Ad un tratto mi sento pesante, molto pesante. È questo l’inizio della fine?
Improvvisamente la sensazione che provo è come se una botola si aprisse sotto di me… E precipito. Sento l’aria sferzare il mio viso, sono terrorizzata. Sicuramente finirò schiacciata sul terreno. Ecco è la fine.
Plick!
Con mia sorpresa atterro sul morbido. Che strana superficie liscia e calda. Altre mie sorelle atterrano vicino a me. Noto che ci sono altre mie simili, ma non siamo sorelle. Loro sono diverse. Mi avvicino, sono tristi. Il loro odore mi ricorda l’aria salmastra di Genova.
Scivolo via lentamente da quella superficie morbida e calda. E poi cado sul terreno.
Guardo in alto, ed è allora che vedo dove ero prima.
Una donna
Vicino a me una delle mie sorelle. Le chiedo: “Chi erano quegli esseri simili a noi, ma dall’odore salato?”
La risposta: “Lacrime di donna”
Ci penso su.
E domando: “Da dove nascono le lacrime di donna?”
Mia sorella con un tono quasi materno mi risponde” Dal cuore”
Poi mi ricordo che adesso siamo sul terreno e allora una certa inquietudine cresce in me.
Spaventata esordisco: “E adesso che succede? Siamo destinate a morire qui?”
Lei sorridendo mi risponde: “Ma no sciocchina, adesso aspettiamo di evaporare e di tornare su un’altra volta”
Mi rassereno. Allora non è finita.

Sonia Lauricella

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