La città nemica è uguale a Milano
c’è un parco nel centro
e nel parco un albero ricurvo
sulle panchine,
ha la pelle tatuata
come hanno i ragazzi
che incidono iniziali
e gli dicono le loro idee.
Proprio ieri l’albero schiudeva le gemme
all’azzurro puro.
Parola d’ordine non guardare!
Un elmo mi nasconde dalla città nemica.
Parola d’ordine non ascoltare!
Rombi nello strazio di aria oltraggiata.
Ti ripongo nel mio petto Madre
come pugnale nel mio cuore
proprio ieri partivo soldato.
Sulla Terra stuprata le impronte delle mie ginocchia.
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