A volte basta un flash per aprirci la mente e portarci alla presa di coscienza di ciò che stiamo vivendo.
Mi è successo ieri ed ho capito quale è la mia situazione di questo periodo.
Come più volte ho condiviso su questo blog, da mesi sto facendo una grande fatica a motivo di difficoltà deambulatorie e di forti dolori che le accompagnano. Questo mi ha comportato e mi comporta una sorta di chiusura verso il “mondo” che mi circonda come se io non facessi parte del contesto ma potessi solo “ritirarmi” attribuendo questo atteggiamento alle difficoltà oggettive.
Come dicevo ieri ho avuto uno scossone e mi sono detta che forse sto sbagliando e che andando avanti così mi chiuderò sempre di più con conseguente depressione e senso di inutilità. Allora cosa fare? Mi sono detta che devo fare tutti gli sforzi necessari per “reinserirmi nelle relazioni” che invece sto evitando come se ne avessi paura. Inoltre devo imparare a non guardarmi con “compatimento” ma avere la consapevolezza di essere amata dai miei famigliari, dagli amici e soprattutto da Dio Padre : non sarà facile questa inversione di tendenza ma so che è necessaria per non “morire di solitudine”
Grazie a tutti coloro che leggeranno questo scritto e mi comprenderanno,
Carla
Canto di mondine
Giovani donne
chine sul confine
tra acqua e terra,
tra cielo e inferno.
Scacciano cantando
l’ardore del sole sulle membra
il fastidio degli insetti
i crampi alle caviglie
il dolore di una schiena curva
Le loro voci innalzano
il ceto di appartenenza
l’unità di classe
la fierezza del lavoro
che unisce e mai divide
come acqua benedetta