La prima volta che un uomo mi ha regalato un mazzolino di mimose recise non ho reagito molto bene,anzi!
Lui era il sindaco del mio paese che si spostava nelle scuole per omaggiare le donne che ci lavoravano.
-Invece delle mimose ci regali un asilo nuovo per i nostri figli che adesso si trovano in un luogo vecchio e pericolosissimo- gli dissi.
Convengo,a distanza di anni,che l’affermazione non è stata accogliente nei suoi confronti,ma allora ero una mamma molto indignata e preoccupata per la sua piccola bambina.
Oggi che non lo sono più continuo a non amare i fiori recisi perché sono già morti e le mimose lo sono particolarmente in quanto il loro profumo e la loro bellezza appassiscono drammaticamente in fretta:il nove marzo sono ormai piccole biglie rinsecchite e puzzolenti.
Mimose. Per me metafora del valore riconosciuto alle donne nella società:un giorno di festa, allegria,turgore e poi gettate in un angolino.
Perché quindi caro marito, collega o uomo qualsiasi invece di regalarmi mimose non mi porti,magari,piantine di lavanda dagli inebrianti e prorompenti fiori lilla che durano nel tempo e profumano di più?
Perché non riconosci,anche con la scelta di un fiore,che la mia presenza nella tua vita non è effimera ma fa la differenza e che senza di me saresti in difficoltà?
Ecco adesso sai come la penso sulle mimose.
Se però proprio vuoi regalarmene una per il suo colore giallo squillante e allegro…che sia almeno viva .
Buon otto marzo a tutti.
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