Racconto al femminile
L’anziana sarta si privava spesso della gioia, in nome delle convenzioni, in nome del risparmio, in nome della mancanza di prospettive.
Anche quel giorno, per esempio, a metà mattina aveva abbassato le tapparelle del soggiorno, finestra e porta-finestra, per ricreare la penombra che non avrebbe intaccato i delicati tessuti di seta con cui aveva cucito i cuscini multicolori che adornavano il suo divano. Non solo, c’era anche la raccomandazione del governo tedesco, che si appellava al senso di responsabilità dei propri cittadini per risparmiare energia, in particolare sul riscaldamento.
Poco importava che la sua giovane ospite, arrivata dall’Italia il giorno prima, appollaiata sul divano-letto, fosse rapita dallo spettacolo della neve che, leggera e silenziosa, cadeva fino a ricoprire la cappella tardo-gotica e il suo campanile a cipolla di uno strato bianco, avvolgendoli in una morbida coltre.
Le due donne si guardarono negli occhi: per un momento i due opposti si toccarono; la giovane votata a raccogliere frammenti di piacere a piene mani, l’anziana quasi spaventata dalle occasioni di bellezza alla sua portata.
La tapparella si avvolse verso l’alto con un rombo, il candore della neve inondò il soggiorno e avvolse di bianco ogni cosa.
Lascia un commento