Anche oggi davanti alla Farmacia
ho pianto con donne della mia età
In una ricerca diventata già tabù
per la presenza del “Corona Virù”
odiamo la realtà che è quasi pazzia
e non ci porta a vedere un nipote
o a ricevere un abbraccio per la via
E queste lunghe notti in bianco
da sirene di ambulanze musicate
da guanti e mascherine terminate
da tuttologi e grandi bufale inondate
da mille notiziari visti alla Tivù
ridotti in questa silenziosa schiavitù
ci consoliano con un altro tiramisù
Dio è stanco. Ancora non morto
Da troppo tempo Lui si è accorto
dei nostri inutilili miti falsi idoli
della politica fatta di immoralità
di animali bruciati in quantità
di treni deragliati aerei caduti
bambini abbandonati cuori perduti
Troppo Male. In questa inciviltà
mancava la serenità, la serietà
avanzava corruzione e meschinità
In un vortice di stordente velocità
nessun rispetto. A zero la dignità
Inorridito, incredulo, Lui da lussù
ci donava comunque un cielo blu
Agli arresti di obbligata vacanza
pronti ad alimentare la speranza
torniamo a scoprire ogni virtù
pur di esorcizzare il “Corona Virù”
Un giorno Dio ci apparirà risorto
In cambio per la Sua immortalità
esige da noi preghiere di fragilità.
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