La coppia si teneva su a vicenda.
84 anni lui, 75 lei, e a conoscerli bene ci si rendeva conto che era un miracolo che fossero riusciti a farcela così a lungo.
Lei era nata in Basilicata, da una famiglia di contadini. Erano 7 fratelli. I genitori occasionalmente affrontavano il viaggio a piedi dalla Basilicata alla Puglia per cercare lavoro lasciando i 7 figli a casa da soli.
A 9 anni, la madre prese in disparte la bambina e le disse: “Tu ormai sei andata a scuola, hai fatto la prima e la seconda elementare, adesso basta studiare, devi portare soldi a casa”. Fu così che la bambina venne mandata a servizio a Roma a fare la serva in casa di un giornalista romano e della sua compagna. La bambina doveva anche pulire a casa della madre del giornalista. Fu lì che un giorno sparì del denaro. Venne incolpata la bambina. Lei ebbe un bel negare, venne comunque massacrata di botte, pestata a sangue. Non ebbe mai il coraggio di confessare questo episodio, nemmeno ai propri genitori, che in ogni caso non avrebbero potuto fare nulla perché lontani e perché in disperato stato di necessità. Più tardi, da adulta, non riuscì mai a parlarne nemmeno ai propri figli.
Successivamente a Roma la bambina venne raggiunta dai fratelli, poi un po’ per volta si trasferirono tutti al nord. Cominciò uno che si trasferì a Riozzo, poi la bambina lo raggiunse e trovò lavoro in una fabbrica di materie plastiche. Più tardi si sistemarono al quartiere Madonnina di Dresano, dove la bambina, ormai divenuta una ragazza, conobbe il futuro marito, con cui nel giro di un anno si sposò . A 19 anni nasceva la sua prima figlia.