In un angolo della cucina, mamma,
Ti rivedo, mentre lavi le stoviglie di una vita
E contenute lacrime scendono sulle tue dita.
Perché la tua anima dolce è
Così ferita?
Sono io la ragione dei tuoi affanni?
O ti inquieta l’avanzar degli anni?
Sempre ho gridato che son felice,
Felice d’esser nata…
Io sono così come sono
E per questa sofferenza, mi spiace,
Son qui a chiederti perdono.
Ora nel mio nido, con una creatura in grembo,
Sento più che mai lo scandir del tempo.
A me tanto caro è il ricordo del tuo amore
E dei tuoi cibi, misti e antichi,
tanto saporiti,
Che ancora inebriano i miei sensi.
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